Durante il parto la donna prova dolore che, per il 40%, è dovuto all’ansia, al timore di non farcela e alla paura del dolore stesso: la tensione nervosa spinge la partoriente a contrarre i muscoli del perineo che dovrebbero invece essere rilassati per favorire il passaggio del bambino. Il training autogeno riduce la componente psicologica del dolore e può anche rendere più breve la fase espulsiva del parto anche se non ha il potere di vincere completamente il dolore fisico.
Caratteristiche ed esercizi
Tutti i muscoli del proprio corpo vengono visualizzati: quando le contratture che derivano dalla tensione nervosa vengono localizzate è possibile imparare ad allentarle e scioglierle. La respirazione assume un ruolo fondamentale nel processo di rilassamento perciò deve essere sempre regolare, lenta e profonda. Il procedimento diventerà automatico con il passare del tempo fino a che si attiverà in modo autonomo e spontaneo anche nelle situazioni di stress che si presenteranno nella vita di ogni giorno. Il training autogeno, naturalmente, non elimina il dolore o l’ansia e neppure risolve i problemi che sono all’origine delle preoccupazioni, ma aiuta sensibilmente a tenere sotto controllo lo stress e ad affrontare gli ostacoli con maggiore tranquillità. Con l’esercizio respiratorio si ottiene gradualmente più controllo su sé stessi e una maggiore fiducia nelle proprie capacità. Una pratica preziosa per la vita che non si limita al momento del parto ma perdura nel tempo. I risultati non sono immediati né garantiti: per acquisire la tecnica bisogna esercitarsi a lungo e assiduamente ripetendo gli esercizi sperimentati a lezione e mettendoli in pratica nel corso della giornata.
Esercizi di training autogeno
Una lezione proposta alle future mamme ai corsi preparto dura circa un’ora e, generalmente, viene tenuta da una psicologa o da un’ostetrica che ha una specifica preparazione in materia. L’incontro ha luogo in un ambiente tranquillo, silenzioso e senza fonti di distrazione. L’esercizio, che viene spiegato all’inizio, consiste nel visualizzare uno specifico gruppo di muscoli e a rilassarli uno ad uno respirando lentamente e profondamente. Le future mamme, guidate da una voce pacata e armonica, mettono in pratica l’esercizio. Al termine si rimane in assoluto silenzio per qualche minuto per poi muoversi, in modo tale da risvegliare i muscoli, e ripetere tutto da capo. L’incontro è aperto anche ai futuri papà che possono così condividere lo stato d’animo della loro compagna. La durata ideale dell’intero ciclo di lezioni è di circa un anno: la preparazione dovrebbe quindi iniziare ancora prima della gravidanza, quando la donna decide di avere un bambino, e dovrebbe proseguire anche dopo il parto. Questa ovviamente è la condizione che permetterebbe di acquisire perfettamente la tecnica e di averne completa padronanza. Purtroppo non è sempre possibile e la maggior parte dei corsi prevede otto o nove lezioni con cadenza settimanale. Il training autogeno non si limita al momento del parto ma aiuta la futura mamma ad affrontare nel modo migliore ogni profondo cambiamento che accompagna la nascita di un figlio: una tecnica che, una volta appresa, rimane nel proprio patrimonio di risorse per tutta la vita.
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