In situazioni di particolare stress è necessario prendersi cura nella nostra mente e un ulteriore aiuto è possibile ottenerlo anche attraverso la fitoterapia. Si tratta di rimedi blandi, spesso utili dopo una semplice giornata pensante o molto tesa, naturalmente questi non vanno a configurarsi come aiuti contro gli attacchi di panico, l’ansia generalizzata o altre patologie a base ansiosa.
Esistono numerosissimi rimedi naturali offerti dalla natura per la cura degli stati ansiosi e di stress, tra questi i più utilizzati e conosciuti sono la valeriana, la passiflora, il biancospino e l’iperico. Rientrano nelle formulazioni dei preparati naturali contro l’ansia e lo stress anche la camomilla, la melissa, il tiglio. L’efficacia reale di questi rimedi non è scientificamente provata, ma ciò non significa che non abbiano alcun effetto. Essi possono anzi rappresentare una buona alternativa alle terapie farmacologiche nei casi più lievi o possono essere associati a queste, anche nell’ottica di una graduale sostituzione dei farmaci, vista la minore incidenza di effetti collaterali.
In particolare, il biancospino sembra possedere una efficace azione nel contrastare gli stati ansiosi grazie alla blanda azione sedativa sull’eccitabilità del sistema nervoso e sul battito cardiaco. Si ritiene che sia in grado di deprimere la sensazione di angoscia, di vertigini e combattere l’insonnia.
L’iperico a sua volta possiede un’azione antidepressiva e sedativa grazie all’inibizione di determinati neurotrasmettitori a livello del sistema nervoso centrale e all’aumento della secrezione notturna di melatonina, che regola il ritmo sonno/veglia.
Alla passiflora viene attribuita un’azione depressiva sul sistema nervoso autonomo (motilità intestinale, frequenza cardiaca, ecc) e un effetto ansiolitico simile a quello prodotto dalle benzodiazepine; risulta perciò particolarmente utile nelle forme d’ansia già in trattamento con psicofarmaci.
Infine, alla valeriana vengono attribuite proprietà sedative sul sistema nervoso centrale, ipnoinducenti (che favoriscono il sonno) e spasmolitiche. Queste attività risulterebbero imputabili al potenziamento di particolari meccanismi di trasmissione nervosa, attraverso l’aumento della disponibilità di un neurotrasmettitore, l’acido gamma-amino-butirrico (GABA), che ha effetto deprimente sul sistema nervoso centrale, anche se alcuni studi hanno indicato che il meccanismo d’azione potrebbe essere molto più complesso e coinvolgere altri sistemi neuronali.
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