La mia eiaculazione precoce è iniziata circa sei anni fa (avevo 24 anni), ricordo ancora chiaramente quando mi appartai con una ragazza che mi piaceva molto e proprio prima di iniziare il rapporto eiaculai precocemente. Da qual momento iniziai a vivere i rapporti con una forte ansia e incominciai a percepire nitidamente il problema che avevo, visto che ogni volta che stavo per avere un rapporto sessuale, mi ritrovavo a non poterlo mai portare a conclusione. Inizialmente mi rivolsi a dei medici che mi prescrissero creme desensibilizzanti da spalmare sul pene prima del rapporto ma, nonostante tutto, non ottenevo nessun risultato, anzi, ogni qual volta usavo creme e pomate mi sentivo ulteriormente sconfitto. Dopo circa 4 anni di disagio, sofferenza e sconfitte, decisi di rivolgermi ad uno psicologo. Navigando in rete trovai il sito del Dott. Angelo Rega e lessi dei suoi articoli sull’ansia da prestazione e sull’eiaculazione precoce, decisi con coraggio di chiamare. Sin dalla prima seduta ho avuto la sensazione che quella fosse la strada giusta, per la prima volta la mia ansia aveva una spiegazione e, per la prima volta, non mi sentivo “malato”. In soli 5 mesi di incontri settimanali riuscii ad avere un rapporto completo Read more…
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“Se riuscire a dimenticare è segno di sanità mentale, il ricordare senza posa è ossessione e follia”. Jack London, Il vagabondo delle stelle, 1915 Avevo un sogno..non so se fosse il MIO sogno oppure l’incarnazione di quello che gli altri si aspettavano da me..in ogni caso era un modo per affermare me stessa, quello che ero stata e quello che avrei dovuto essere..svolgere quella professione sarebbe stato il minimo per me..un risultato quasi scontato per chi aveva sempre ottenuto tutti i risultati brillanti che voleva..mi bastava studiare per ottenere tutto! Cosa importava non uscire, non divertirsi? Alla fine io avevo il mio bel risultato e tanto bastava! Doveva andare così anche questa volta..l’ultima volta..quella fondamentale..quella che mi avrebbe permesso di coronare 20 anni di sacrifici..20 anni spesi sui libri..privandomi di tutto e tutti..privandomi di momenti che non torneranno più..ma ne sarebbe valsa la pena se fossi diventata quello che avrei voluto..se avessi raggiunto quel traguardo così ambito che mi avrebbe fatto essere importante agli occhi di tutti! E invece il mio cervello ha fatto track! Si è rotto l’ingranaggio perfetto e mi è venuto il doc..il doc..una cosa che non riesci nemmeno a capire cosa sia..c’è ma non lo vedi, non Read more…
“Sono stata all’inferno e sono tornata. Undici lunghi anni della mia vita ho vissuto con un’ombra dentro di me, un macigno, una voce che mi ripeteva nella testa : lui non mi vuole. Io, una delle tante, la terza scelta, forse la quarta. All’inizio è stato amore, per me, sconvolgente. Passione che bruciava carne e anima. Con lui mi sentivo io. Mi sentivo intera, unica, viva. Senza di lui mi sentivo mezza, o meglio a pezzi. Ho iniziato a vivere lentamente, ho messo cose tra me e lui. Non cose qualsiasi. Cose che mi piacevano davvero. Ho iniziato a fare foto. A esporle. A frequentare gruppi di volontariato, ho iniziato a percepire che l’amore era dentro di me, e che se non arrivava da lui , arrivava da molte altri parti. Ero cieca, sorda, e all’improvviso ho iniziato a vederci. Il vuoto che sentivo non era più vuoto, era pieno di cose piene. Era bello di cose belle. Non ero più mezza. Ero intera anche senza di lui. Bella senza dovermi vestire e pettinare per lui. Non c’era più il fuoco della passione, non c’era più il brivido della trasgressione, del rischio, del chissà se riuscirò ad averlo ancora, almeno solo una Read more…
Claudio, 35 anni, non riesce più ad uscire di casa da solo; due mesi fa gli attacchi di panico l’hanno colto mentre era a tavola con la sua famiglia. Da allora le crisi sono tornate ogni due o tre giorni. Soffriva anche prima di cicliche forme d’ansia, ma ora comincia a escludere dalla sua vita tutte le situazioni che teme possano provocare gli attacchi di panico. Ha un rapporto molto stretto con la madre casalinga, un buon lavoro, e vive ancora in famiglia. Vorrebbe andare a vivere da solo ma non ci ha mai pensato seriamente. L’errore. Lasciarsi soggiogare dai riti familiari Claudio è ingabbiato in una casa da cui non sa uscire: nella sua vita il focolare domestico è accogliente ma troppo invadente; qualcuno lo dovrebbe ridimensionare, ma Claudio si è adagiato nella sua gabbia dorata. Guarda caso, in questa situazione arrivano gli attacchi di panico… È come se la sua energia vitale, che in famiglia si sta spegnendo, gli dicesse: attento, qui rischi di soffocare! La soluzione. Stimolare il bisogno di libertà Per ridurre il bisogno di accoglienza e sicurezza casalinga, è necessario stimolare il bisogno di libertà: nella vita di Claudio deve entrare in scena una parte più battagliera. Questo suggerimento Read more…
Sono sempre stata una persona ansiosa (soprattutto in campo scolastico e lavorativo, nonostante i risultati raggiunti), molto insicura, con autostima inesistente. Ho contattato uno psicoterapeuta approfittando di una iniziativa della mia regione per cui si poteva richiedere un colloquio gratuito: era un periodo in cui apparentemente “andava tutto bene”, ma io avevo anche iniziato a provare una rabbia fortissima che esplodeva di fronte a banalità, con mio marito, in scenate isteriche da manuale. Così, è iniziata: con molto impegno, ma anche un po’ di scetticismo, da parte mia. Gradualmente ho iniziato a prendere maggiori consapevolezze, la terapia mi faceva vedere cose che non accettavo: un anno fa a quest’ora ero divorata dall’ansia. Tante volte, nei momento di sconforto e soprattutto all’inizio mi sono chiesta: sto buttando via tempo e dei soldi? Servirà a qualcosa? E’ passato un anno e mezzo ed è servito eccome. La psicoterapia non mi ha dato (come credevo) l’illuminazione, la folgorazione sulla via di Damasco; il cambiamento è stato lento e impercettibile, ma c’è stato. La mia vita è la stessa di un anno fa, ma adesso io sento di avere la forza di viverla. Non credevo fosse possibile affrontare il mio lavoro (lo stesso che Read more…
Bulimia: non pensavo fosse possibile, ma alla fine ci sono riuscita! Sono riuscita ad affrontare in buona parte le mie problematiche bulimiche con un trattamento psicoterapeutico a cadenza settimanale. Ero reduce da un trattamento biennale di approccio differente che mi aveva fatto conseguire risultati solo parziali. Quando ho incontrato per la prima volta il nuovo terapeuta, quest’ultimo mi ha fatto capire che se avessi avuto il coraggio di sudare sette camice, avrei superato il mio problema in tempi relativamente brevi. Ho avuto fiducia in lui e mettendocela tutta, ho voluto provare. Non è stato semplice apprendere e automonitorarmi, a far uso delle attività alternative alle abbuffate e ad usare le tecniche del problem solving per prevenire le situazioni stressanti, ma la mia perseveranza ha vinto. Ho capito, anche se all’inizio con tutte le mie perplessità, che le diete potevano diventare paradossalmente la causa delle abbuffate e che molti dei miei pensieri e delle mie convinzioni erano disfunzionali per il mio benessere. Ho trovato e messo in pratica i pensieri, le aspettative e le convinzioni più funzionali a me stessa e alla fine sono riuscita ad incamminarmi sulla via della guarigione. Chiama il: 3288848414 INVIA SUBITO UN MESSAGGIO WHATSAPP LEGGI IL Read more…
Il mio motivo di disperazione era costituito dal fatto che mia moglie non mi amava più e che mi aveva dato tutte le colpe.Ho due figli, a cui sono legatissimo, ma il motivo per cui sono quasi impazzito dal dolore, è che ho rivissuto la mia infanzia difficile. Ho sentito sulla pelle la sofferenza dei figli, come io l’ avevo vissuta, i litigi e la disperazione dei miei. Tale sofferenza mi è rimasta dentro e non so quanto questa mi abbia fatto vivere male, osservando con occhi non razionali, la situazione.Ora comincio a capire, come dal nulla, dopo tanta confusione, ho la sensazione di aver preso in mano il timone della mia vita, ho cominciato a percorrere una strada che non conoscevo e non mi sento più in colpa. Ora so di avere delle responsabilità, so quali sono, ora osservo mia moglie con occhi diversi, non provo più rabbia,la capisco…per lei non è stata facile la nostra vita, ho scoperto che anche lei ha avuto messaggi negativi, diversi, ma uguali nell’ influire il modo di vedere le cose.Lei non sa che io faccio psicoterapia,gli avevo proposto di farla insieme a me, ma lei non ci crede…..non crede che la gente può Read more…
Ho iniziato la mia terapia in seguito ad attacchi di panico che si sono manifestati durante l’università. Erano diventati invalidanti. …..per me la psicoterapia è stata fondamentale…. ne avevo bisogno e non lo sapevo…………l’ho capito quando ho cominciato a soffrire di crisi d’ansia quasi ogni settimana……Sei mesi per ‘vivere’ me stessa da dentro verso fuori e non il contrario come avevo sempre fatto. Nel percorso ho sofferto un pò nel dover ammettere determinate cose che mi ero sempre nascosta riguardanti la mia famiglia e i rapporti con gli altri. Oggi sono felice, e soprattutto senza ansia. Anna,37 anni, Acerra Chiama il: 3288848414 INVIA SUBITO UN MESSAGGIO WHATSAPP LEGGI IL CURRICULUM DEL DOTT. REGA LEGGI LE OPINIONI DEGLI ALTRI PAZIENTI PSICOLOGO – PSICOTERAPEUTA ACERRA
“Capita molto spesso che io perda qualcosa, anche di nessun valore. Immediatamente comincio a cercarla ovunque e la ricerca di quella cosa diventa per me di vitale importanza. Mi innervosisco perchè non la trovo ma ancor di più perchè non riesco a fare a meno di cercarla. Mentre la cerco mi sento disperata, nervosa, frustrata e mi viene da piangere perchè so benissimo che quasi sempre quella cosa non mi serve assolutamente a nulla! Ad esempio, se perdo una matita, so benissimo che posso usarne un’altra che già ho o comprarne una nuova, ma comunque io voglio trovare quella matita! E continuo a pensarci! Anche se cerco di fare altro, di uscire, di studiare, di pulire casa..continuo a pensarci! E quel pensiero mi distrugge! Vorrei avere la mente libera da pensieri inutili come quello e magari dedicarmi a cose più utili oppure rilassarmi come fanno tutte le persone che non hanno questo problema. Come facevo io quando non avevo il doc! La cosa più assurda è che, anche se trovo quella maledetta matita, la soddisfazione che provo nell’averla trovata non è così forte come il bisogno che avevo di cercarla! Cioè, neanche quando la trovo mi sento soddisfatta! Perchè le Read more…