La bugia può essere stata una componente abbastanza frequente delle nostre conversazioni nel corso della vita. Una bugia detta per evitare un incontro, un’interrogazione, o qualsiasi altra cosa che avrebbe potuto creare delle responsabilità per noi. Esistono però persone che del raccontare bugie ne hanno fatto uno stile di vita. La bugia è il loro ordinario reale, un’abitudine tossica che influenza i rapporti sociali, sentimentali o lavorativi. Esistono due tipologie di bugiardo. Il bugiardo compulsivo mente solo e soltanto per abitudine, non ha un fine ben preciso né un intento manipolativo. Per il bugiardo compulsivo dire la verità diventa un’impresa, e raccontarsi e raccontare bugie – oltre a diventare il suo reale – lo fa stare semplicemente meglio rispetto a quanto potrebbe sentirsi dicendo la verità. Il bugiardo patologico invece è colui che mente per ottenere qualcosa, il suo è un mentire manipolativo che lo rende insensibile alle conseguenze emotive e comportamentali che il suo atteggiamento può avere sugli altri. Il primo passo da compiere per allontanarsi da quest’abitudine è iniziare a cercare dentro di sè la “consapevolezza”. Rendersi conto di avere un problema a cui far fronte per poter migliorare diversi aspetti della propria vita. La bugia conquista il Read more…
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Training autogeno e musica rilassante contro l’ansia, stress, attacchi di panico. Studio di psicologia e psicoterapia – Psicologo Acerra, Caivano, Casalnuovo, Marigliano, Pomigliano, Mariglianella, Frattamaggiore, Maddaloni, Cancello, Crispano, Orta di Atella
I rapporti di sesso di gruppo sono relazioni cui partecipano solitamente 3 o più persone. Viene comunemente definita anche “orgia” ed veniva praticata anche in antichità. Abbiamo diverse testimonianze di rapporti di gruppo che avvenivano anticamente, per esempio nelle Antiche Terme di Pompei i romani dipingevano scene di sesso di gruppo. Rapporti di questo tipo sono molto frequenti tra giovani e adolescenti che dopo aver assunto droghe o alcol si lanciano andare in queste avventure promiscue. In realtà è un panorama questo che appartiene anche agli adulti. Diffuso infatti è lo “swinging”, lo scambio di coppia. In questo caso è possibile assistere a scene di sesso tra altre coppie oppure scambiarsi i partners. Un’altra tipologia di rapporto sessuale di gruppo è il “Threesome”. In sostanza è coinvolta una terza persona che farà da voyeur mentre gli altri due hanno rapporti oppure può partecipare attivamente. Generalmente il gruppo è composto da due donne ed un uomo per diversi motivi. L’uomo soddisfa il suo desiderio di andare a letto con due donne e/o quello di osservarle mentre sono loro ad avere un rapporto sessuale. La situazione contraria è più rara poiché la donna difficilmente accetta le tendenze omosessuali dell’uomo a differenza di quest’ultimo. Read more…
Affrontare la separazione può risultare più complicato quando di mezzo ci sono dei figli, perché ci si preoccupa in particolar modo del come e quando raccontare i fatti. Tra le prime cose importanti vi è il QUANDO. Se non se n’è mai parlato, mai accennato ad una possibilità di questo tipo l’annuncio di un’imminente separazione suonerà come un lampo a ciel sereno, qualcosa a cui i figli non avevano mai minimamente pensato perché non li si era mai stati posti dinanzi a situazioni che avrebbero potuto far pensare ad una soluzione del genere. Ma è importante sapere che tutto ciò che viene nascosto o messo tacere prima o poi verrà fuori e non è mai possibile sapere calibrare le reazioni che possono essere tra le altre cose, direttamente proporzionali ai tempi di negazione. Non bisogna tardare nel parlare con i propri figli di questa possibilità, che magari non sarà imminente ma li preparerà a non illudersi e a non raccontarsi le fantasie più improbabili e soprattutto evitare che possano far ricadere la colpa su di sé. Ora bisognerebbe stabilire CHI. Si dà per scontato che ad affrontare il discorso debbano essere i genitori, sebbene siano stati loro a non aver Read more…
Il 2 aprile è la giornata Mondiale dell’Autismo che ha lo scopo di sensibilizzare e fornire maggiori informazioni su questo disturbo che colpisce 1 bambino su 100 ed è caratterizzato da deficit della comunicazione e da comportamenti ripetitivi che influenzano la vita sociale del bambino. In occasione della Giornata Mondiale dell’Autismo il Dott. Angelo Rega in collaborazione con il Dott. Giacomo Zampella hanno realizzato una favola dal titolo “LUNETTO: UNA FAVOLA PER L’AUTISMO” sfruttando il grande potere comunicativo di questo strumento. Dott. Rega da dove nasce l’idea di scrivere questa storia? La fiaba di Lunetto nasce con l’alto scopo di educare alla diversità, cercando di infondere nei più piccoli una maggiore sensibilità verso i compagni che vivono in questo limbo indefinito che la scienza ha nominato “spettro autistico”. In che modo sarà possibile leggere questa storia? La favola sarà distribuita gratuitamente in forma cartacea a 2000 bambini delle scuole elementari dei comuni che partecipano all’iniziativa #micolorodiblu. Il Centro di Riabilitazione Neapolisanit srl di Ottaviano, il giorno 2 Aprile organizza la GIORNATA MONDIALE PER LA Read more…
La anorgasmia è un problema che interessa tante donne nel mondo. Questo disturbo a partire dagli ’70 veniva definito “frigidezza”, un termine popolare considerato però inadeguato e perciò sostituito con “disturbo della capacità orgasmica”. L’anorgasmia è essenzialmente questo e gli specialisti concordano sul fatto che essa sia un blocco e che si riveli nell’impossibilità di raggiungere un orgasmo anche dopo una fase di eccitamento. Esistono tre tipologie di anorgasmia Anorgasmia primitiva: è presenta in tutte le donne che non hanno mai avuto un orgasmo. L’aiuto psicoterapeutico mirerebbe ad eliminare tutti quelle inibizioni sessuali che influenzano la persona e a migliorare il rapporto di fiducia col partner. Anorgasmia secondaria: Questa seconda tipologia interessa invece quelle donne che per qualche motivo non riescono più ad avere orgasmi. Di solito questo tipo si manifesta quando la donna ha perso alcuni stimoli fisici e psicologici di cui ha bisogno. Anorgasmia casuale o situazionale: In questi casi la donna riesce a raggiungere l’orgasmo solo in determinate situazioni. Questa disfunzione sessuale deriva principalmente da un cattivo rapporto che si ha con la sessualità e il piacere. Tra le cause psicologiche che provocano l’anorgasmia vi è la mancanza di educazione sessuale, una forte educazione religiosa legata ai Read more…
L’ansia si sa, se utilizzata nella giusta maniera in quanto meccanismo fisiologico è capace di motivarci al raggiungimento di un obiettivo e a risolvere quelle questioni che richiedono concentrazione. Il problema dell’ansia però arriva nel momento in cui viene utilizzata e gestita nella maniera sbagliata. E’ proprio a questo punto che da arma di forza diventa per noi un ostacolo che non permette di sentirci adeguati alle situazioni. E’ un auto sabotaggio bello e buono. L’ansia da prestazione è un particolare tipo di ansia che si differenzia dalle altre tipologie per l’importanza che il soggetto dà al contesto ambientale e soprattutto al concetto di prestazione. Ciò che alimenta l’ansia da prestazione è una parolina che costantemente si cerca di ricordare soprattutto quando si è dinanzi a obiettivi da raggiungere che richiedono tanto impegno e la cui realizzazione ha molta importanza. La parolina che alimenta l’auto sabotaggio è la “perfezione”. Cercare assiduamente di raggiungere la perfezione non fa altro che far dipendere le nostre azioni da un pensiero: niente perfezione = impossibilità di raggiungere il successo e essere quindi rifiutati dagli altri. Basta incappare in un solo errore e l’autostima della persona che cerca costantemente di raggiungere l’orizzonte della perfezione crolla Read more…
…Quando la psicosomatica risponde Spesso può capitare che la cura per dolori alle ossa e ai muscoli non vada per forza di cose ricercata nei farmaci. Certo ci sono patologie che lo richiedono, ma nel caso di fastidi transitori o dolori passeggeri spesso la causa è da imputarsi ad altri fattori come vita frenetica e stress. E’ molto importante ascoltare quelli che sono i segnali che il nostro corpo ci invia e considerare che il miglioramento di alcuni comportamenti potrebbe ridurre o eliminare quei fastidiosi dolori. La vita che la nostra società impone è una vita ipercinetica, frenetica, stressante ed è normale che l’apparato locomotore risponda con segnali specifici, che vanno però compresi. ‘Non si tratta di semplici e ipotetiche interpretazioni: l’evidenza clinica associata alla struttura di personalità, allo stile di vita, al modo di pensare, alla sessualità, portano a individuare nei vari sintomi dei messaggi ben precisi, che sono una manifestazione di sofferenza, di frustrazione e, nello stesso tempo, una richiesta di aiuto, una proposta di cambiamento’. E’ normale e importante dover rispondere ai ritmi della nostra vita, ma ancora più importante è rispondere alla nostra salute e apportare dei miglioramenti o evitare di non tenere in considerazioni questi fastidi Read more…
Gli attacchi di panico si manifestano con episodi di intensa paura e ansia e sono accompagnati da sintomi come sudorazione, palpitazioni, sensazione di soffocamento, tremore, nausea, vertigini, paura di morire. La prima volta è un’esperienza inaspettata e terribile per chi l’ha provata e spesso ci si ritrova ad aver paura della paura stessa e questo condurrebbe al disturbo di attacco di panico, un circolo vizioso in cui la persona soggetta a continui attacchi ha più paura dell’attacco stesso che di ciò che l’ha realmente causato. Con la paura dell’attacco di panico diventa praticamente impossibile uscire di casa, prendere l’autobus, stare da soli in strada. Ha una durata di 15-30 minuti caratterizzati da notevole apprensione e disagio. Cosa fare quando arriva la crisi? –Innanzitutto “proteggersi” e quindi andare via dal contesto in cui l’attacco si è scatenato. -Cercare una posizione comoda possibilmente evitando di sdraiarsi (spesso peggiora i sintomi degli attacchi di panico). -Prendere un po’ d’aria. Spesso le crisi portano con sé la sensazione di avere troppo caldo. -Chiedere aiuto. Se si ha la sensazione di perdere il controllo è bene chiedere aiuto a qualcuno perché stia vicino durante il momento della crisi. Durante un attacco di panico la persona Read more…
“Quando la paura di ammalarsi diventa essa stessa una malattia”. L’ipocondria nella psicologia clinica è un disagio legato alla paura di essere affetto da qualche malattia grave o mortale basata, come chiarisce il DSM (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders) “sulla erronea interpretazione di sintomi somatici da parte del soggetto” Il termine “ipocondria” a dispetto della sua diffusione soprattutto in tempi moderni, ha radici molto antiche. Risale ad Ippocrate che descrisse il male dell’ipocondriaco un disordine dello stomaco e della mente che procurava problemi digestivi, tristezza e paura di morire. Gli ipocondriaci richiedono di frequente visite mediche e test diagnostici tenendo sotto controllo il proprio corpo in maniera costante. Tutto questo in realtà è la soluzione inconsapevole al grande senso di vulnerabilità e debolezza proprie della persona che non riconosce la natura psicologica del suo problema e cerca di trovare ragioni in rapporto alla propria salute fisica. Spesso gli esiti dei test non tendono a rassicurare l’ipocondriaco, che al contrario non ha fiducia in ciò che dice il medico perché a suo parere non è stato in grado di comprendere il vero problema. La sua attenzione è completamente concentrata sulla ricerca di quel qualcosa che spieghi le proprie sensazioni e i propri dubbi Read more…
Chi si trova ad affrontare un particolare momento di stress in ambito lavorativo può essere colpito da un malessere che porta con sé una serie di manifestazioni e che viene definito “sindrome da esaurimento o stress lavorativo”, o “SINDROME DA ESAURIMENTO LAVORATIVO: BURNOUT”. Il Dott. Angelo Rega psicologo e psicoterapeuta ha risposto ad alcune domande per approfondire questa tipologia di stress che colpisce sempre più lavoratori. Cos’è innanzitutto la sindrome da esaurimento lavorativo? Questo malessere viene più propriamente definito “sindrome burnout” e letteralmente significa “bruciati dal lavoro”. E’ un disagio psicofisico che colpisce chi vive un particolare momento di stress che lo vede perennemente affaticato, logorato dal lavoro e poco produttivo. Il soggetto in questione ha difficoltà a reagire alla situazione lavorativa vissuta in maniera molto stressante. Quali sono le professioni più colpite da questa sindrome? La sindrome da esaurimento lavorativo interessa professionisti impegnati in attività interpersonali, le cosiddette professioni d’aiuto come medici, insegnanti, assistenti sociali o poliziotti ma anche familiari che assistono i propri malati in casa. Quali sono i sintomi? Il paziente affetto da questa sindrome più che da una stanchezza costante è continuamente accompagnato da disturbi fisici, psicologici e interpersonali. Insonnia, dolori muscolari, fatica cronica, disturbi gastrointestinali, Read more…
La Teoria dell’attaccamento è stata definita nel dopoguerra dallo psicologo e psicanalista britannico John Bowlby. Questa teoria ha costituito un modello di rottura rispetto alle teoria psicodinamiche classiche sullo sviluppo della relazione madre-bambino. La teoria ritiene l’esistenze ‘di una predisposizione innata negli esseri viventi, non solo negli uomini, a ricercare e mantenere una condizione di accessibilità fisica ed emotiva con la figura di riferimento o cargiver’. Sono state identificate, grazie al contributo di M. Ainsworth prima e di M. Main e J. Solomon dopo, quattro tipologie di attaccamento. SICURO INSICURO EVITANTE INSICURO AMBIVALENTE DISORGANIZZATO Il bambino SICURO è un bambino che ha sempre manifestato le proprie emozioni negative, che attivamente ha preso parte all’ambiente che gli appartiene e che ha avuto figure di riferimento costanti. Un bambino sicuro sarà un adulto capace di rendersi indipendente dagli altri, di chiedere aiuto e in grado di riconoscere il momento del distacco. Il bambino INSICURO EVITANTE è un bambino che è stato costantemente abituato a inibire le proprie emozioni negative, perché segnali di debolezza e fragilità. La figura di riferimento è spesso infastidita da comportamenti che attirerebbero la sua attenzione, come ad esempio il pianto. Il bambino allora si forma rispondendo diversamente a Read more…
L’insonnia è un disturbo del sonno per il quale il soggetto ha difficoltà a dormire, si sveglia molte volte durante la notte e fatica a riprendere sonno con conseguenze che si ripercuotono sul corso della giornata perché ci si sente sempre affaticati, stanchi, con poca concentrazione e difficoltà a ricordare ed apprendere. Se perdura questo disturbo si possono avere effetti anche psicopatologici legati alla depressione per esempio. La ricerca ha tentato di spiegare se la relazione tra le infiammazioni cellulari e la depressione potesse avere un legame con i disturbi del sonno. La ricerca ha spiegato che un aumento dell’infiammazione cellulare può comportare una maggiore produzione delle proteine C-Reattive (PCR) con conseguenti sintomi depressivi e disturbi del sonno. Un gruppo di ricercatori dell’Università della California, ritenendo l’infiammazione cellulare il fattore che provoca insonnia, ha studiato gli effetti della terapia comportamentale e del Tai chi su di esso. ‘La psicoterapia cognitivo-comportamentale per i disturbi del sonno consiste essenzialmente in una psicoeducazione, in un rafforzamento delle associazioni tra il letto e il momento di andare a dormire e in una ristrutturazione dei pensieri disfunzionali legati al sonno. Il trattamento dell’insonnia ha come obiettivo primario quello di migliorare la qualità e la quantità Read more…
La sindrome del colon irritabile è un’alterazione del benessere intestinale, un disturbo cronico che si manifesta con mal di pancia, spasmi, stipsi, diarrea, costipazione, gonfiore, dolori addominali. Questo disturbo gastrointestinale colpisce fino al 16% della popolazione degli Stati Uniti. Un gruppo di ricercatori della Vanderbilt University Medical Center ha svolto una ricerca (pubblicata sulla rivista Clinical Gastroenterology and Hepatology) analizzando 41 studi clinici che coinvolgevano oltre 2.200 pazienti. La ricerca ha dimostrato che gli effetti benefici della psicoterapia applicata a questo disturbo permangono a 6 mesi di distanza dal termine della terapia perdurando fino a 12 mesi. «Il nostro studio è il primo che ha esaminato gli effetti a lungo termine», ha detto l’autore senior Lynn S. Walker, professore di pediatria presso la Vanderbilt University Medical Center. «Abbiamo scoperto che i moderati effetti benefici che terapie psicologiche conferiscono a breve termine continuano nel lungo periodo. Ciò è significativo perché la sindrome del colon irritabile è una condizione cronica e intermittente per la quale non esiste un buon trattamento medico». L’analisi ha incluso diversi tipi di psicoterapia: dalle terapie cognitive a quelle basate sull’ipnosi. Quanto all’effetto benefico ottenuto, non sono state riscontrate differenze tra queste terapie e neppure tra quelle effettuate Read more…
E’ molto difficile riuscire a raggiungere quel grado di consapevolezza che permette a due persone di decidere di separarsi dopo un trascorso insieme. Sono tante le giustificazioni che coprono mancanze e litigi. Il contesto familiare o i figli per esempio. Ma spesso non è solo questo. Chiudere un rapporto significherebbe rendersi conto di aver fallito e molti fanno fatica a volersi confrontare con questo bilancio negativo. Chiudere un rapporto in realtà non è nulla di tutto questo. Anzi alle volte può essere letto come un’opportunità. Vivere insieme comporta che giorno per giorno si assiste alla crescita della persona che si ha al proprio fianco. Anche se spesso non ce ne rendiamo conto subito. Ma può succedere che questo ‘cambiamento’ non è al passo dell’altra persona e da qui possono nascere incomprensioni e mancanze. Per ottenere il meglio da una separazione è necessario amare. E’ l’unica arma vincente per affrontare in maniera costruttiva la separazione. L’ amore attraversa vari livelli di crescita e tra questi accettare le differenze che prima non permettevano il proseguire di una storia è uno di quei livelli che vengono superati attraverso lo scoglio della separazione. E’ importante non lasciarsi influenzare dai giudizi negativi. E’ importante essere Read more…
Oggi il giornale “La Stampa” pubblica un interessante articolo in base al quale i Ricercatori di Amsterdam sostengono che apprensione, incertezze, fobie, ansia influenzano il processo degenerativo fino a “erodere” le sequenze di dna poste all’estremità dei cromosomi che preservano le informazioni genetiche. Ne risente l’aspetto e tutto l’organismo. Nella ricerca condotta presso la VU University Medical Center Amsterdam, i ricercatori hanno preso in esame oltre 2300 persone, misurando la lunghezza dei loro telomeri dopo una semplice analisi del sangue. Dopo aver classificato i soggetti in base all’età, allo stile di vita e alla presenza di disturbi psicologici presenti o pregressi, i ricercatori hanno mostrato che coloro che soffrivano di disturbi d’ansia – come fobia sociale, agorafobia, attacchi di panico o disturbo d’ansia generalizzato – manifestavano una chiara riduzione della lunghezza dei telomeri, indicativa di un invecchiamento di circa 3-5 anni maggiore rispetto all’età anagrafica. Secondo l’autrice dello studio Josine Verhoeven, benché le cause di questo fenomeno siano ancora sconosciute, il processo potrebbe essere ricondotto all’azione degli ormoni dello stress, i cui livelli risultano alterati nei soggetti che soffrono di disagi psicologici. Trovate l’articolo completo qui Chiama il: 3288848414 INVIA SUBITO UN MESSAGGIO WHATSAPP LEGGI IL CURRICULUM DEL DOTT. REGA LEGGI Read more…
All’inizio pensi che quel movimento incontrollato fatto dal tuo bambino sia solo “un vizietto” di cui si libererà a breve. Poi però ti accorgi che la frequenza con cui alza le spalle o digrigna i denti aumenta e a nulla valgono i tuoi rimproveri o le tue esortazioni a smetterla. E se fosse un tic? Niente paura: nella stragrande maggioranza dei casi questo disturbo, che consiste in una reazione motoria all’ansia, è transitorio e scompare senza necessità d’intervento. Anche nel caso in cui perduri, prima di rivolgersi ad uno specialista, è sufficiente che i genitori adottino comportamenti mirati, così da saper rispondere in modo adeguato al messaggio in codice che vuole mandarci il tic del nostro bambino. Tic “di passaggio” e tic veri e propri: come distinguerli Il tic di passaggio è l’espressione corporea di uno stato di stress momentaneo, di un problema in famiglia, una difficoltà con l’insegnante, la rottura con un amico: tutti problemi che i bambini possono scaricare nel corpo. In questi casi il tic scompare naturalmente quando la difficoltà è superata. Quando l’automatismo motorio perdura per molto tempo, si hanno buone ragioni di pensare che la situazione di stress sia durevole e che il bambino si liberi, Read more…