Category Archives: FAMIGLIA

Educare i figli, gestire la famiglia, problemi di relazione a familiare, psicoterapia familiare. Studio di psicologia e psicoterapia – Psicologo Acerra, Caivano, Casalnuovo, Marigliano, Pomigliano, Mariglianella, Frattamaggiore, Maddaloni, Cancello, Crispano, Orta di Atella


L’ossessione amorosa, conosciuta anche come amore ossessivo o amore non corrisposto, è un’esperienza in cui una persona sviluppa un attaccamento eccessivo e persistente verso un’altra persona, spesso accompagnato da pensieri e comportamenti ossessivi.


La terapia di coppia è un tipo di terapia che mira a aiutare le coppie a risolvere i problemi e migliorare la qualità delle loro relazioni. Questo tipo di terapia coinvolge entrambi i partner e viene condotta da un terapeuta specializzato in terapia di coppia. La terapia di coppia può essere utile in diverse situazioni, tra cui: È importante sottolineare che la terapia di coppia richiede un impegno da entrambi i partner. Richiede apertura, onestà e il desiderio di lavorare insieme per il benessere della relazione. Un terapeuta di coppia qualificato può guidare il processo terapeutico, fornendo un ambiente sicuro e obiettivo in cui le coppie possono esplorare e risolvere i loro problemi.


La fobia scolare è un disturbo molto diffuso tra i bambini ed è caratterizzato dal rifiuto della scuola e accompagnato da vari sintomi psicofisici o manifestazioni di ansia e panico. L’ambiente scolastico di norma dovrebbe essere vissuto con serenità dai bambini, complice anche il desiderio di poter stare insieme ai propri amici. Quando tutto questo non c’è sorge questo problema che va tempestivamente risolto. Secondo i ricercatori l’origine di questo problema va ricercato nella scuola stessa che diventa artefice e strumento di risoluzione del problema. La scuola può affacciare il bambino ad una serie di fattori stressanti che possono inibire di molto la sua voglia di frequentare quell’ambiente. Problemi con i compagni di classe, con gli insegnanti, o con altro tipo di persona possono essere uno dei motivi del problema. E’ necessario il contributo dell’insegnante in questo senso. Riuscire ad accorgersi dei problemi che possono interessare il bambino e iniziare a proporre dei cambiamenti al fine di facilitarne il reinserimento. Sono state svolte diverse osservazioni riguardo la scuola. Preoccupazioni legate alla scuola: chiedersi se il bambino ha bisogno di mettersi in pari e se ha bisogno d’aiuto, se ha disturbi dell’apprendimento per cui dovranno essere messe in atto misure adeguate, Read more…


All’inizio pensi che quel movimento incontrollato fatto dal tuo bambino sia solo “un vizietto” di cui si libererà a breve. Poi però ti accorgi che la frequenza con cui alza le spalle o digrigna i denti aumenta e a nulla valgono i tuoi rimproveri o le tue esortazioni a smetterla. E se fosse un tic? Niente paura: nella stragrande maggioranza dei casi questo disturbo, che consiste in una reazione motoria all’ansia, è transitorio e scompare senza necessità d’intervento. Anche nel caso in cui perduri, prima di rivolgersi ad uno specialista, è sufficiente che i genitori adottino comportamenti mirati, così da saper rispondere in modo adeguato al messaggio in codice che vuole mandarci il tic del nostro bambino. Tic “di passaggio” e tic veri e propri: come distinguerli Il tic di passaggio è l’espressione corporea di uno stato di stress momentaneo, di un problema in famiglia, una difficoltà con l’insegnante, la rottura con un amico: tutti problemi che i bambini possono scaricare nel corpo. In questi casi il tic scompare naturalmente quando la difficoltà è superata. Quando l’automatismo motorio perdura per molto tempo, si hanno buone ragioni di pensare che la situazione di stress sia durevole e che il bambino si liberi, Read more…


GIOVANNI BOLLEA, neuropsichiatra infantile classe 1913, adesso penserai che stavo scherzando vista l’età di nascita ma, Lui stesso ha detto: “Sono un bambino, dal momento che la vita comincia a ottant’anni…”. Eccole le sette regole d’oro, a me sembrano perle di saggezza! Comunque sempre di preziosi si parla. 1. Dategli meno. Hanno troppo, non c’è dubbio. Il consumismo fa scomparire il desiderio e apre le porte alla noia. 2. Quella che conta è l’intensità, non la quantità di tempo passato con i bambini. I primi venti minuti del rientro a casa dal lavoro sono fondamentali. Devono essere dedicati al colloquio e alle coccole. E non certo a chiedere dei compiti o dei risultati. 3. I giochi più educativi sono quelli che passano attraverso la fantasia della madre e le mani del padre: bastano due pezzi di legno, ma i genitori ormai non sanno più inventare. 4. Dai tre ai cinque anni è bene avviare i bimbi ai lavoretti a casa, assieme ai genitori. È utile che sappiano stirare con un piccolo ferro o attaccare un bottone. 5. Sport. Prima di tutto deve essere lui a desiderarlo. Meglio se lo fa in gruppo, facendo capire che agonismo significa emergere con fatica Read more…

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