DISTURBI SESSUALI. CAUSE E TERAPIA DEL VAGINISMO Il vaginismo è un disturbo sessuale diffuso tra le donne che si lasciano condizionare a livello psico-fisico dal pensiero che la penetrazione abbia effetti dolorosi. Anatomicamente non ci sono variazioni anormali del organo genitale ma cause psicologiche che hanno un riflesso sulla contrazione dei muscoli. Il riflesso condizionato di convinzioni anomale fa sì che i muscoli della vulva si contraggano, così come quelli del perineo e dell’orifizio vaginale rendendo di fatto difficile e dolorosa la penetrazione. Dal punto di vista psicologico questo disturbo è associato ad una fobia del rapporto sessuale. La gravità del disturbo dipende da tre fattori: La gravità della fobia, lieve media o seria L’intensità della contrazione muscolare La presenza di altri fattori psico-sessuali Spesso questo disturbo è anche accompagnato da dispareunia che si manifesta con dolore durante il coito. Le cause del vaginismo possono essere diverse e dipendere da fattori psicosessuali, di coppia o biologici. E’possibile comunque fare riferimento a episodi del passato di abuso o esperienze traumatiche anche se si considera un fattore importante il rapporto con la propria corporeità e la gestione delle proprie emozioni. Conflitti con il sesso maschile o un’educazione sessuale molto serrata possono essere Read more…


Il disturbo bipolare o disturbo maniaco-depressivo è una patologia psichiatrica caratterizzata dall’alternanza di fasi maniacali o euforiche con gravi alterazioni dell’umore –  e quindi dei comportamenti e dei pensieri –  a fasi depressive. Durante le fasi maniacali la persona può mostrare comportamenti eccessivi e talvolta socialmente inappropriati. Spesso ci si sente euforici e in grado di avere molte potenzialità al punto da spingere la persona a sentirsi onnipotente. Sono spesso coinvolti in diversi progetti ma non ne portano a termine nessuno, hanno comportamenti disorganizzati e inconcludenti. In questa fase anche il desiderio sessuale diventa impellente con comportamenti impulsivi. La fase depressiva, che spesso segue quella maniacale, è caratterizzata da sensazioni di vuoto, basso umore. Spesso la persona che attraversa questa fase si sente senza forze, affaticato e il sonno o l’appetito aumentano o diminuiscono. La fase depressiva ha una durata maggiore rispetto a quella maniacale e l’alternanza dei due stadi può essere graduale o improvvisa. Il disturbo bipolare può presentarsi con una percentuale indistinta tra uomini e donne, solitamente nella fase adolescenziale o prima età adulta. Non esiste un’unica causa del disturbo bipolare. E’ stata scientificamente provata la rilevanza della componente biologica e genetica che incide sulla nascita del disturbo Read more…


L’eiaculazione precoce si è visto essere un disturbo molto frequente e frustante per gli uomini caratterizzato dal fatto che il paziente eiacula rapidamente durante un rapporto sessuale. Alcuni hanno sostenuto che “la ragione per cui l’eiaculatore precoce non ha appreso a esercitare la continenza nell’eiaculazione stia nel fatto che egli non è consapevole delle sensazioni che preludono l’orgasmo”. L’ansia è il principale movente di questo comportamento inconsapevole, una distrazione permanente che esprime il desiderio della persona di porre fine quanto prima a quella sensazione di ansia e inadeguatezza. Il corpo risponde a questa esigenza accelerando il processo e mettendo fine quanto prima al rapporto. Tra le tecniche proposte per aiutare la risoluzione di questo problema vi è il sistema “stop-start”. E’ una tecnica sessuale consigliata da molti sessuologi che ha l’obiettivo di permettere agli uomini di avere un rapporto sessuale più soddisfacente  cercando soprattutto di accantonare l’ansia, che abbiamo visto essere una delle cause principali di questo disturbo . La tecnica dello “stop and start” prevede che l’uomo assuma una posizione sdraiata sulla schiena e la donna in posizione soprastante. Quando l’uomo si sente vicino al piacere in quel momento chiede di fermarsi e si ricomincia nel momento in cui Read more…


L’eiaculazione precoce è un disturbo sessuale che consiste nella tendenza ad eiaculare in una fase molto precoce del rapporto sessuale. La precocità si basa essenzialmente sulla carenza di un giusto controllo della volontà sul riflesso eiaculatorio. Alcuni riflessi sono indipendenti dalla volontà dell’uomo come l’erezione e la vaso congestione genitale per la donna. Altri invece – eiaculazione e orgasmo – possono essere controllati. Si ritiene che il motivo per cui chi soffre di questo disturbo non riesce a controllare questo riflesso risieda nella considerazione che non è consapevole delle sensazioni che anticipano l’orgasmo. Questo accade dal momento che stati di ansia possono distrarre l’eiaculatore precoce evitando che egli possa concentrarsi sulla propria sensazione di eccitamento e imparare i segnali di un imminente orgasmo. La diagnosi alla base di questo disturbo si concentra inizialmente nell’eliminare anomalie morfologiche del pene e malattie e si considera patologico dal momento che il disturbo non si presenta a fasi episodiche ma in maniera costante ogni volta ci sia un rapporto sessuale. Più frequentemente c’è una causa psicologica sostenuta da quella che viene definita ansia da prestazione. L’ansia alla base di questo problema può avere diverse cause: elementi conflittuali risalenti all’infanzia, ostilità verso la donna, prime Read more…


Ma tu sì, maledici   ora per ora il tuo canto perchè sei sceso nel limbo, dove aspiri l’assenzio di una sopravvivenza negata –  Alda Merini I sensi di vuoto, depressione o autoalienazione che spesso accompagnano la vita delle persone sono spie importanti da tenere in considerazione dal momento che qualcosa nella nostra vita torna a bussare alla porta del nostro presente. “La rimozione del passato, la sistematica negazione dei ricordi, l’adesione a ideali non propri che sono ormai divenuti abiti di vita, costringono a vivere di continuo eccessivi sensi del dovere, angosce, rigidezza, sensi di colpa e di vergogna” (Tu vali molto di più – Carlo D’Angelo). Costruirsi fondamenta così fragili non può fare altro che produrre influenze molto negative sulla formazione del proprio io. Spesso ci sono dei motivi che nel corso della vita ritornano a risuonare e riuscire a fare qualche passo indietro per riconoscerli può essere un valido aiuto. Credere di avere una vita priva di senso, svuotata, costantemente devota a dimostrare qualcosa a qualcuno non fa altro che forgiare degli schiavi e innescare nella persona l’idea martellante di essere vinti  e invisibili. L’errore che frequentemente viene commesso è quello di ripetersi più volte ‘ è Read more…


Il Mutismo Selettivo (MS) è un disordine dell’infanzia caratterizzato dall’incapacità del bambino di parlare in determinati contesti sociali. Può accadere che questo blocco della parola si presenti a scuola, davanti ad educatrici o insegnanti mentre a casa con i genitori o fratelli il problema non si pone. Il mutismo selettivo si riscontra soprattutto nei bambini che hanno un carattere timido e introverso, poco socievole con i compagni. Per comprendere la nascita di questo disturbo bisognerebbe concentrarsi sul carattere del bambino. Il mutismo selettivo non dipende da problemi legati al linguaggio, quanto piuttosto dal fatto che il bambino si sottrae a certe situazioni che per qualche motivo lo mettono a disagio e gli procurano uno stato ansiogeno. Per diagnosticare il mutismo selettivo è necessario constatare che il disturbo avvenga in determinate circostanze mentre in altre il bambino parla tranquillamente. E’ importante che a questo problema non venga associato ad altro tipo di disturbo, né ritardo mentale o problemi specifici del linguaggio. Per sua caratteristica il mutismo selettivo non è permanente ma tende a scomparire. Bisogna comunque considerare che il prolungato silenzio in determinati ambiti può avere delle conseguenze restrittive sulle abilità cognitive del bambino e provocare un impoverimento del linguaggio. Il Read more…


L’anginofobia è un disturbo che provoca il timore di deglutire e ingerire cibi per paura di soffocare. Chi soffre di questa fobia vive difficilmente il momento dei pasti, soprattutto se in compagnia. A poco a poco va ad eliminare tutti quei cibi che potenzialmente possono provocargli soffocamento. Carne, pasta o qualsiasi altro tipo di cibo considerato letale viene eliminato e l’alternativa valida che viene presa in considerazione dalla persona che vive questo problema è quella di cibi liquidi, pappine o cremine. Il problema in sé non riguarda la deglutizione ma lo step successivo. La paura si basa sul fatto che qualsiasi cosa si possa deglutire può provocare soffocamento. Questo disturbo può colpire le persone di ogni età, bambini adolescenti o adulti e in larga parte a soffrirne sono più le donne. Il problema si manifesta a partire da un episodio nel quale la persona ha vissuto esperienze traumatiche di soffocamento durante i pasti oppure ha assistito ad episodi del genere. E’ una patologia che rende molto difficile la vita della persona che vive questo disturbo, coinvolgendo i suoi rapporti personali, relazionali e lavorativi. Si cominceranno ad evitare situazioni che possono mettere ansia, tipo andare a pranzo con amici, mangiare per Read more…


La fobia scolare è un disturbo molto diffuso tra i bambini ed è caratterizzato dal rifiuto della scuola e accompagnato da vari sintomi psicofisici o manifestazioni di ansia e panico. L’ambiente scolastico di norma dovrebbe essere vissuto con serenità dai bambini, complice anche il desiderio di poter stare insieme ai propri amici. Quando tutto questo non c’è sorge questo problema che va tempestivamente risolto. Secondo i ricercatori l’origine di questo problema va ricercato nella scuola stessa che diventa artefice e strumento di risoluzione del problema. La scuola può affacciare il bambino ad una serie di fattori stressanti che possono inibire di molto la sua voglia di frequentare quell’ambiente. Problemi con i compagni di classe, con gli insegnanti, o con altro tipo di persona possono essere uno dei motivi del problema. E’ necessario il contributo dell’insegnante in questo senso. Riuscire ad accorgersi dei problemi che possono interessare il bambino e iniziare a proporre dei cambiamenti al fine di facilitarne il reinserimento. Sono state svolte diverse osservazioni riguardo la scuola. Preoccupazioni legate alla scuola: chiedersi se il bambino ha bisogno di mettersi in pari e se ha bisogno d’aiuto, se ha disturbi dell’apprendimento per cui dovranno essere messe in atto misure adeguate, Read more…


Il disturbo ossessivo compulsivo è un disturbo d’ansia caratterizzato generalmente da compulsioni e ossessioni. Le ossessioni  possono essere  pensieri, impulsi o immagini mentali che trasmettono ansia alla persona e la spingono ad attuare una serie di azioni ripetute. Sono considerati incontrollabili. I soggetti che soffrono di questo disturbo possono anche temere lo sporco e i germi, possono essere spaventati dal poter provocare danni a sé o altri, mettere in dubbio in maniera persistente i propri sentimenti verso il partner o il proprio orientamento sessuale. Queste esperienze mentali attivano emozioni negative quali paura, disgusto o colpa spingendo la persona a ricercare una soluzione al persistere del loro stato d’animo. Le compulsioni invece sono comportamenti ripetitivi o azioni mentali che hanno il fine di controllare e gestire i pensieri e le ossessioni della persona. Il disturbo ossessivo compulsivo può interessare la persona indipendentemente dalla sua età ed è molto importante che in questi casi venga curato adeguatamente. I sintomi del DOC possono essere diversi perché diverse sono anche le tipologie riconosciute dalla psicoterapia. Disturbo ossessivo compulsivo da contaminazione. La persona è ossessionata dalla possibilità di poter essere contagiata da qualsiasi sostanza da lei ritenuta contaminante e dannosa. Disturbo ossessivo compulsivo da controllo. Read more…


La discalculia evolutiva è un  disturbo specifico dell’apprendimento per cui un bambino svolge operazioni aritmetiche con prestazioni inferiori a quelle previste per la sua età. Perché si possa parlare di discalculia bisogna considerare che questo disturbo si presenta nonostante il soggetto sia dotato di un’intelligenza nella norma, un’istruzione adeguata e un ambiente culturale e familiare adeguato. I bambini con discalculia evolutiva trovano difficoltà nel ragionare su operazioni che dopo una serie di esercizi solitamente dovrebbero riuscire ad eseguire. L’età scolastica in cui è possibile definire la discalculia evolutiva è verso la terza elementare. In quest’età infatti  il bambino riesce ad eseguire i calcoli in maniera autonoma. Chi è affetto da discalculia avrà i seguenti sintomi: difficoltà nell’identificare i numeri e nello scriverli, in particolare quelli composti da molte cifre difficoltà nel riconoscere le unità che compongono un numero difficoltà nell’identificare i rapporti fra le cifre all’interno di un numero difficoltà nel saper scrivere numeri sotto dettatura difficoltà nel numerare in senso progressivo ascendente e discendente difficoltà nello svolgimento delle quattro operazioni matematiche difficoltà nel cogliere nessi e relazioni matematiche difficoltà nell’associare ad una certa quantità il numero corrispondente difficoltà ad analizzare e riconoscere i dati che permettono la soluzione di Read more…


In età evolutiva può succedere che i bambini trovino difficoltà durante i dettati nell’associare un grafema al suono che gli viene dato. Questo genere di disturbo è definito disortografia evolutiva e rientra tra i disturbi specifici dell’apprendimento. E’ caratterizzato da un’evidente lentezza esecutiva nella realizzazione dei grafemi. Gli errori tipici possono essere di tipo fonologico – aggiunta o omissione di lettere – visivo ortografico ( scambio di c e q) oppure fonetico ( aggiunta o omissione di doppie). Secondo le statistiche del MIUR in riferimento all’anno scolastico 2014-2015 sarebbero stati 47.000 i bambini con disortografia evolutiva di varie scuole, classi e gradi. Sono state prese in considerazione diverse cause per definire l’origine di questo disturbo dell’apprendimento. Tra queste alcune possono essere ricondotte alla familiarità in linea diretta, uso di sostanze o alcolici da parte dei genitori. Per accertare questo disturbo possono essere effettuati dei test che favoriscono una valutazione precoce della disortografia evolutiva. Innanzitutto si passa ad un’osservazione diretta dei quaderni scolastici e vengono ascoltati insegnanti e genitori. Il metodo più veloce consiste nel dettato di un brano standard. TRATTAMENTO Esistono diverse modalità per affrontare questo disturbo volte a migliorare l’apprendimento dell’ortografia. Attività per favorire le abilita meta-fonologiche, come la Read more…


L’ortoressia è quel disturbo alimentare per cui una persona è notevolmente ossessionata dal cibo sano. Gli studi sull’ortoressia sono piuttosto recenti e seguono la tendenza di questi tempi a seguire uno stile di vita vegano. L’ossessione per il cibo salutare ultimamente viene molto rafforzata dalle migliaia di informazioni e notizie ormai facilmente ricavabili dal web che non fanno altro che promuovere un sapere difficile da contraddire per la persona che vive questo disturbo. Prolifera soprattutto tra gli uomini, molto attenti a mantenere un corpo scolpito o quantomeno sempre in forma. Il primo a coniare questo termine fu Steven Bratman nel 1997 ricostruendo anche una serie di caratteristiche identificative del soggetto affetto da ortoressia. Ruminazione ossessiva sul cibo. La persona può trascorrere più di 3-4 ore al giorno a pensare a quali cibi scegliere, a come prepararli e consumarli, pretendendo solo ciò che fa stare bene, che può non corrispondere a ciò che piace realmente. Vengono solitamente messi in atto comportamenti ossessivi riguardanti la selezione, la ricerca, la preparazione ed il consumo degli alimenti, suddivisibili in varie fasi: Pianificazione dei pasti con diversi giorni di anticipo, al fine di evitare i cibi ritenuti dannosi (contenenti pesticidi residui o ingredienti geneticamente modificati, oppure ricchi Read more…


Quando vengono alterati gli equilibri di gioco che rendono stabile un rapporto e ci troviamo in una posizione che ci imposta perennemente su uno stato di sofferenza stiamo dando inizio a un gioco pericoloso. La dipendenza fa sì che una persona  viva un rapporto nella gelosia e nel possesso. Con l’altra persona si instaura un rapporto a senso unico nel quale il dipendente cerca di rispondere passivamente ai bisogni dell’altro oscurando completamente i propri. “Il dipendente affettivo non ama la persona per la sua bellezza e originalità, per il suo fascino e per il suo essere insostituibile, ma neanche lo rispetta, non lo ama neanche per la sua libertà, perché è incapace di vero amore in quanto il dipendente ama l’immagine archetipica che c’è nell’altro”. (Tu vali molto di più – dott. Carlo D’Angelo) L’altra persona diventa il baluardo di sentimenti che rispecchiano l’idea che il dipendente ha. Questa idea è il fulcro principale attorno al quale questo gioco imposta le sue regole. Un gioco che diventa pericoloso quando risulta difficile per il dipendente avere a che fare con il lato oscuro e quindi non vissuto del suo bambino interiore. Non ha stimoli nel ricercare quella chiave di volta che Read more…


La bugia può essere stata una componente abbastanza frequente delle nostre conversazioni nel corso della vita. Una bugia detta per evitare un incontro, un’interrogazione, o qualsiasi altra cosa che avrebbe potuto creare delle responsabilità per noi. Esistono però persone che del raccontare bugie ne hanno fatto uno stile di vita. La bugia è il loro ordinario reale, un’abitudine tossica che influenza i rapporti sociali, sentimentali o lavorativi. Esistono due tipologie di bugiardo. Il bugiardo compulsivo mente solo e soltanto per abitudine, non ha un fine ben preciso né un intento manipolativo. Per il bugiardo compulsivo dire la verità diventa un’impresa, e raccontarsi e raccontare bugie – oltre a diventare il suo reale – lo fa stare semplicemente meglio rispetto a quanto potrebbe sentirsi dicendo la verità. Il bugiardo patologico invece è colui che mente per ottenere qualcosa, il suo è un mentire manipolativo che lo rende insensibile alle conseguenze emotive e comportamentali che il suo atteggiamento può avere sugli altri. Il primo passo da compiere per allontanarsi da quest’abitudine è iniziare a cercare dentro di sè la “consapevolezza”. Rendersi conto di avere un problema a cui far fronte per poter migliorare diversi aspetti della propria vita. La bugia conquista il Read more…


I rapporti di sesso di gruppo sono relazioni cui partecipano solitamente 3 o più persone. Viene comunemente definita anche “orgia” ed veniva praticata anche in antichità. Abbiamo diverse testimonianze di rapporti di gruppo che avvenivano anticamente, per esempio nelle Antiche Terme di Pompei i romani dipingevano scene di sesso di gruppo. Rapporti di questo tipo sono molto frequenti tra giovani e adolescenti che dopo aver assunto droghe o alcol si lanciano andare in queste avventure promiscue. In realtà è un panorama questo che appartiene anche agli adulti. Diffuso infatti è lo “swinging”, lo scambio di coppia. In questo caso è possibile assistere a scene di sesso tra altre coppie oppure scambiarsi i partners. Un’altra tipologia di rapporto sessuale di gruppo è il “Threesome”. In sostanza è coinvolta una terza persona che farà da voyeur mentre gli altri due hanno rapporti oppure può partecipare attivamente. Generalmente il gruppo è composto da due donne ed un uomo per diversi motivi. L’uomo soddisfa il suo desiderio di andare a letto con due donne e/o quello di osservarle mentre sono loro ad avere un rapporto sessuale. La situazione contraria è più rara poiché la donna difficilmente accetta le tendenze omosessuali dell’uomo a differenza di quest’ultimo. Read more…


Affrontare la separazione può risultare più complicato quando di mezzo ci sono dei figli, perché ci si preoccupa in particolar modo del come e quando raccontare i fatti. Tra le prime cose importanti vi è il QUANDO. Se non se n’è mai parlato, mai accennato ad una possibilità di questo tipo l’annuncio di un’imminente separazione suonerà come un lampo a ciel sereno, qualcosa a cui i figli non avevano mai minimamente pensato perché non li si era mai stati posti dinanzi a situazioni che avrebbero potuto far pensare ad una soluzione del genere. Ma è importante sapere che tutto ciò che viene nascosto o messo tacere prima o poi verrà fuori e non è mai possibile sapere calibrare le reazioni che possono essere tra le altre cose, direttamente proporzionali ai tempi di negazione. Non bisogna tardare nel parlare con i propri figli di questa possibilità, che magari non sarà imminente ma li preparerà a non illudersi e a non raccontarsi le fantasie più improbabili e soprattutto evitare che possano far ricadere la colpa su di sé. Ora bisognerebbe stabilire CHI. Si dà per scontato che ad affrontare il discorso debbano essere i genitori, sebbene siano stati loro a non aver Read more…

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