Il Disturbo oppositivo provocatorio (DOP) è un disturbo del comportamento che interessa l’ambito di interazione sociale del bambino. Il bambino che presenta questo disturbo esibisce in maniera persistente rabbia – spesso inappropriata – irritabilità, comportamenti provocatori e oppositività che causano problemi di socializzazione.
Per diagnosticare questo disturbo è necessario che il bambino presenti questi comportamenti per più di 6 mesi. I sintomi del DOP causano gravi problemi nelle relazioni sociali del bambino, contribuendo a lasciarlo solo e poco coinvolto nell’ambito sociale.
Il disturbo oppositivo provocatorio spesso emerge intorno ai 6 anni.
I sintomi riconosciuti del DOP:
- spesso va in collera;
- spesso litiga con gli adulti;
- spesso sfida attivamente o si rifiuta di rispettare le richieste o regole degli adulti;
- spesso irrita deliberatamente le persone;
- spesso accusa gli altri per i propri errori o il proprio cattivo comportamento;
- è spesso suscettibile o facilmente irritato dagli altri;
- è spesso arrabbiato e rancoroso;
- è spesso dispettoso e vendicativo
Un comportamento di questo genere che duri da almeno 6 mesi deve comprendere uno di questi sintomi.
Questo tipo di disturbo è riscontrabile nel 5-10% dei bambini, con un taglio statistico maggiore per i maschi.
Le cause che realizzano questo disturbo è il risultato di una combinazione di fattori: quello individuale – riscontrabile nel temperamento – oppure contesti familiari, facendo riferimento allo stile educativo e familiare.
I fattori di rischio che favoriscono l’insorgenza del DOP:
- Essere abusato o trascurato
- Disciplina particolarmente severa o inconsistente.
- La mancanza di supervisione
- Genitori con una storia di ADHD, disturbo oppositivo provocatorio o problemi di comportamento.
- Instabilità familiare.
- Cambiamenti stressanti che inficiano il senso di coerenza di un bambino aumentano il rischio di comportamento dirompente.
Il trattamento per questo tipo di disturbo consiste in una terapia comportamentale che si focalizza su quelle situazione che generano nel bambino stati di rabbia e oppositività e punta a insegnare come riconoscere e gestire questo stato emotivo. E’ una terapia che attraversa diverse fasi, quella psico-educativa, la fase di acquisizione delle abilità e l’applicazione di queste.
E’ prevista una terapia anche per i genitori che in questo modo potranno comprendere meglio il meccanismo alla base delle reazioni del bambino e quindi contribuire a velocizzare la terapia.
[fonte www.apc.it]
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