In età evolutiva può succedere che i bambini trovino difficoltà durante i dettati nell’associare un grafema al suono che gli viene dato.
Questo genere di disturbo è definito disortografia evolutiva e rientra tra i disturbi specifici dell’apprendimento.
E’ caratterizzato da un’evidente lentezza esecutiva nella realizzazione dei grafemi.
Gli errori tipici possono essere di tipo fonologico – aggiunta o omissione di lettere – visivo ortografico ( scambio di c e q) oppure fonetico ( aggiunta o omissione di doppie).
Secondo le statistiche del MIUR in riferimento all’anno scolastico 2014-2015 sarebbero stati 47.000 i bambini con disortografia evolutiva di varie scuole, classi e gradi.
Sono state prese in considerazione diverse cause per definire l’origine di questo disturbo dell’apprendimento. Tra queste alcune possono essere ricondotte alla familiarità in linea diretta, uso di sostanze o alcolici da parte dei genitori.
Per accertare questo disturbo possono essere effettuati dei test che favoriscono una valutazione precoce della disortografia evolutiva.
Innanzitutto si passa ad un’osservazione diretta dei quaderni scolastici e vengono ascoltati insegnanti e genitori. Il metodo più veloce consiste nel dettato di un brano standard.
TRATTAMENTO
Esistono diverse modalità per affrontare questo disturbo volte a migliorare l’apprendimento dell’ortografia.
- Attività per favorire le abilita meta-fonologiche, come la segmentazione fonetica, che interviene nel passaggio dalla parola orale a quella scritta, e l’associazione tra grafemi e fonemi.
- Esplicitazione delle abilità da insegnare;
- Sessioni di circa 15-30 minuti l’una, con una frequenza non inferiore a due volte alla settimana, individuali o in piccoli gruppi, per un totale di 1-2 mesi
E’ molto importante in questi casi riuscire ad avere un’ottima collaborazione tra lo specialista che si occupa della diagnosi e la scuola in modo da poter indirizzare il bambino ad un tipo di insegnamento a lui più consono e agevole.
‘E’ importante che le famiglie e la scuola comprendano il carattere cronico della disortografia evolutiva, abbandonando l’idea della ‘guarigione’, e nel contempo l’idea erronea della semplice mancanza di impegno quale spiegazione del disturbo, puntando invece su un concreto sostegno lungo tutto il percorso formativo, attraverso la personalizzazione dell’apprendimento, capace di rafforzare l’autoefficacia e l’autostima del bambino (Vio, Tressoldi e Lo Presti, 2012)’.
[FONTE stateofmind.it]
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