Il disturbo specifico dell’apprendimento è un disturbo cronico che vede il cervello lavorare alle informazioni che riceve dall’esterno con modalità differenti, per effetto di una diversità a livello celebrale.
Questo disturbo è prevalente nella scuola primaria e secondaria di primo grado.
Capita spesso di ascoltare frasi del tipo ‘ se si impegnasse di più i risultati sarebbero diversi’; ‘è‘ intelligente ma non si applica‘.
Il problema però non è il ‘non studiare’. Il non studiare deriva dall’esistenza di una difficoltà nell’apprendimento. E’ da lì che bisogna partire.
Quali sono i sintomi del DSA?
-I tempi di attenzione sono diversi: da quelli dei bambini senza disturbo; i bambini con DSA sono facilmente distraibili. Non riescono a concentrarsi su un singolo stimolo, ma sono attratti da tante altre cose contemporaneamente.
-Percezione visiva: il bambino con DSA ha difficoltà a percepire correttamente uno stimolo; vede, ma non dà il giusto significato a ciò che osserva. Tale carenza viene spesso confusa con una mancanza di motivazione, ossia ciò che ci permette di fare al meglio quello che sappiamo già fare. I problemi specifici dell’apprendimento non hanno nulla a che vedere con la scarsa motivazione, perché causati da un problema di percezione. Il bambino con DSA si sente demotivato come conseguenza delle sue difficoltà. Si sente inoltre frustrato dal fatto che pensa di essere l’unico a non capire un compito che i suoi compagni risolvono senza troppe difficoltà.
-Messaggio sbagliato dagli organi di senso: il bambino può presentare difficoltà nella percezione visuo-motoria, perché riceve un’informazione dagli occhi e una diversa dagli altri organi di senso, ecco perchè una delle principali difficoltà cui va incontro è scrivere.
-Disnomia: il bambino con DSA può eseguire un COMPITO COGNITIVO alla volta. Quando deve raccontare qualcosa, non riesce a trovare le parole adatte, “ce le ha sulla punta della lingua”, perché tale recupero è una operazione costituita da due processi cognitivi: IMMAGAZZINAMENTO e RECUPERO DELL’INFORMAZIONE. Una persona che non presenta un disturbo dell’apprendimento riesce a fare più attività contemporaneamente: guidare e parlare per esempio, perché tali attività sono automatiche. Il bambino con DSA riesce a fare solo un compito cognitivo alla volta, perché tali attività non sono automatiche ma richiedono un grande sforzo da parte sua. Il bambino quindi ha bisogno di più tempo per svolgere un compito rispetto agli altri e questo gli provoca molta ansia.
-Leggere e decodificare: il bambino con un disturbo specifico dell’apprendimento ha difficoltà nel percepire la differenza delle lettere a seconda della posizione spaziale; confonde “p”, “d”, “q”, “b” e non riesce a seguire le righe mentre scrive. Per cui leggere e comprendere il testo risulta difficile per lui.
-Comprendere le istruzioni scritte (2° compito cognitivo), Quando il bambino legge tutte le sue energie sono già state spese per la decodifica del testo (1° compito cognitivo) a spese della comprensione. Può però capire e imparare ascoltando: è perciò importante avere materiale verbale inciso su cassette. Non riuscendo a copiare dalla lavagna si potrà fargli una copia degli appunti presi dai compagni.
La diagnosi del disturbo specifico dell’apprendimento è bene che venga fatta in una fase successiva all’inizio dell’apprendimento scolastico, in modo che si completi il normale processo di insegnamento delle abilità di lettura e scrittura nonché quelle di calcolo (terza elementare).
Lo step successivo alla diagnosi comporta l’individuazione di un trattamento personale a seconda dell’età, delle abilità e del livello in cui è presente il disturbo.
[Fonte iwatson.com]
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