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Tag Archives: Depressione


Il disturbo bipolare o disturbo maniaco-depressivo è una patologia psichiatrica caratterizzata dall’alternanza di fasi maniacali o euforiche con gravi alterazioni dell’umore –  e quindi dei comportamenti e dei pensieri –  a fasi depressive. Durante le fasi maniacali la persona può mostrare comportamenti eccessivi e talvolta socialmente inappropriati. Spesso ci si sente euforici e in grado di avere molte potenzialità al punto da spingere la persona a sentirsi onnipotente. Sono spesso coinvolti in diversi progetti ma non ne portano a termine nessuno, hanno comportamenti disorganizzati e inconcludenti. In questa fase anche il desiderio sessuale diventa impellente con comportamenti impulsivi. La fase depressiva, che spesso segue quella maniacale, è caratterizzata da sensazioni di vuoto, basso umore. Spesso la persona che attraversa questa fase si sente senza forze, affaticato e il sonno o l’appetito aumentano o diminuiscono. La fase depressiva ha una durata maggiore rispetto a quella maniacale e l’alternanza dei due stadi può essere graduale o improvvisa. Il disturbo bipolare può presentarsi con una percentuale indistinta tra uomini e donne, solitamente nella fase adolescenziale o prima età adulta. Non esiste un’unica causa del disturbo bipolare. E’ stata scientificamente provata la rilevanza della componente biologica e genetica che incide sulla nascita del disturbo Read more…


Ma tu sì, maledici   ora per ora il tuo canto perchè sei sceso nel limbo, dove aspiri l’assenzio di una sopravvivenza negata –  Alda Merini I sensi di vuoto, depressione o autoalienazione che spesso accompagnano la vita delle persone sono spie importanti da tenere in considerazione dal momento che qualcosa nella nostra vita torna a bussare alla porta del nostro presente. “La rimozione del passato, la sistematica negazione dei ricordi, l’adesione a ideali non propri che sono ormai divenuti abiti di vita, costringono a vivere di continuo eccessivi sensi del dovere, angosce, rigidezza, sensi di colpa e di vergogna” (Tu vali molto di più – Carlo D’Angelo). Costruirsi fondamenta così fragili non può fare altro che produrre influenze molto negative sulla formazione del proprio io. Spesso ci sono dei motivi che nel corso della vita ritornano a risuonare e riuscire a fare qualche passo indietro per riconoscerli può essere un valido aiuto. Credere di avere una vita priva di senso, svuotata, costantemente devota a dimostrare qualcosa a qualcuno non fa altro che forgiare degli schiavi e innescare nella persona l’idea martellante di essere vinti  e invisibili. L’errore che frequentemente viene commesso è quello di ripetersi più volte ‘ è Read more…


L’insonnia è un disturbo del sonno per il quale il soggetto ha difficoltà a dormire, si sveglia molte volte durante la notte e fatica a riprendere sonno con conseguenze che si ripercuotono sul corso della giornata perché ci si sente sempre affaticati, stanchi, con poca concentrazione e difficoltà a ricordare ed apprendere. Se perdura questo disturbo si possono avere effetti anche psicopatologici legati alla depressione per esempio.  La ricerca ha tentato di spiegare se la relazione tra le infiammazioni cellulari e la depressione potesse avere un legame con i disturbi del sonno. La ricerca ha spiegato che un aumento dell’infiammazione cellulare può comportare una maggiore produzione delle proteine C-Reattive (PCR) con conseguenti sintomi depressivi e disturbi del sonno. Un gruppo di ricercatori dell’Università della California, ritenendo l’infiammazione cellulare il fattore che provoca insonnia, ha studiato gli effetti della terapia comportamentale e del Tai chi su di esso. ‘La psicoterapia cognitivo-comportamentale per i disturbi del sonno consiste essenzialmente in una psicoeducazione, in un rafforzamento delle associazioni tra il letto e il momento di andare a dormire e in una ristrutturazione dei pensieri disfunzionali legati al sonno. Il trattamento dell’insonnia ha come obiettivo primario quello di migliorare la qualità e la quantità Read more…


La dipendenza affettiva può essere definita come un quadro patologico nel quale il rapporto di coppia, la relazione d’amore viene vissuta come condizione unica e necessaria per la propria vita ed esistenza. I soggetti che vivono questo tipo di dipendenza attribuiscono all’oggetto d’amore una importanza tale per cui sono disposti ad annullare il proprio sé, a non ascoltare i propri bisogni e le proprie necessità, a mettere avanti sempre e comunque le esigenze dell’altro pur di evitare il conflitto e scongiurare la rottura della relazione. Gli indicatori e i sintomi che permettono di svelare l’esistenza di una dipendenza affettiva sono i seguenti: terrore dell’abbandono e della separazione evidente mancanza di interesse per sé e per la propria vita paura di perdere la persona amata devozione estrema gelosia morbosa isolamento incapacità di tollerare la solitudine stato di allarme e di panico davanti alla minima contrarietà assenza totale di confini con il partner: la relazione è simbiosi e fusione paura di essere se stessi senso di colpa e rabbia Tale tipo di relazione trova origine nella natura stessa del rapporto: ciò significa che sono storie in cui entrambi i partner si completano contribuendo al determinarsi di tali dinamiche.Molto spesso si tratta di Read more…


La Dipendenza da Farmaci e Psicofarmaci è una seria forma di dipendenza psico-fisica provocata e tenuta attiva dall’assunzione ripetuta e quantitativamente eccessiva di Farmaci e Psicofarmaci. E’ bene chiarire che in commercio non vi sono medicinali che fanno solo bene ed altri che fanno solo male; è piuttosto l’uso (secondo tempi e modalità) che di essi ne viene fatto a creare serie conseguenze psico-fisiche. Se infatti vengono utilizzati sotto prescrizione e controllo medico, certi Farmaci e Psicofarmaci, interagendo con determinate sostanze e neurotrasmettitori dell’organismo, riescono a stimolare o calmare sia la parte mentale che quella fisica della persona, in modo temporaneo, ma propositivo. Se invece vi è un iper utilizzo non controllato tali medicinali possono provocare la formazione di una vera e propria dinamica di dipendenza psico-fisica, con tutte le sue gravi caratteristiche sintomatologiche sia a livello interno, che esterno. In particolare i Farmaci e gli Psicofarmaci che possono maggiormente indurre e mantenere una situazione di dipendenza sono: gli Antidolorifici (o Antinfiammatori o Analgesici), gli Ansiolitici (es. Benzodiazepine), gli Antidepressivi, i Barbiturici, i Dimagranti, i Narcotici (es. Morfina, Metadone, etc.), i Sonniferi, gli Stimolanti (es. Amfetamine, Metamfetamine). Un dato che può invitare a riflettere sulla pericolosa e progressiva diffusione della Read more…


Come capire se si soffre di depressione Può capitare a tutti, qualche volta, di essere un po’ depressi, ma ciò non significa che tutti necessitano di un trattamento. Come si fa a capire se abbiamo bisogno o meno di un aiuto terapeutico? Non è patologico avere delle leggere fluttuazioni dell’umore. La tristezza, se non è troppo intensa, può anche essere utile alla persona: porsi domande sul perché siamo tristi, ad esempio, può condurci a capire se abbiamo bisogno di qualcosa e può spingerci a trovare delle soluzioni ai nostri problemi. La depressione necessita di un intervento clinico quando i suoi sintomi sono molto intensi, provocano una forte sofferenza e durano da molto tempo (più di 6 mesi). Nella depressione “clinica”, inoltre, sono presenti autocritica, sensi di colpa, disperazione, mancanza di speranza verso il futuro, pessimismo eccessivo e pensieri di morte. La depressione vera e propria rappresenta, quindi, qualcosa di molto più intenso e duraturo rispetto al semplice sentirsi “un po’ giù di tono”. Per sapere se una persona è “clinicamente” depressa, inoltre, bisogna prendere in considerazione i motivi e le cause della sua depressione. Sentirsi molto tristi e privi di energia, avere sentimenti di vuoto, sentire di aver perso ogni Read more…


La depressione post-partum (dal latino “dopo il parto”) è una particolare forma di disturbo nervoso che colpisce alcune donne a partire dal 3° o 4° giorno seguente la gravidanza e che può avere una durata di diversi giorni, manifestandosi in qualche caso come depressione vera e propria, accompagnata da forme di psicosi. Oltre il 70% delle madri, nei giorni immediatamente successivi al parto, manifestano sintomi leggeri di depressione, in una forma che il pediatra e psicoanalista inglese Donald Winnicott ha denominato “baby blues”, con riferimento allo stato di malinconia (“blues”) che caratterizza il fenomeno. Si tratta quindi di una reazione piuttosto comune i cui sintomi includono delle crisi di pianto senza motivi apparenti, irritabilità, inquietudine e ansietà che tendono generalmente a scomparire nel giro di pochi giorni. Ben più gravi e duraturi sono i sintomi della “depressione post-partum” che possono perdurare anche per un intero anno e che comprendono: indolenza; affaticamento; esauriment; disperazione; inappetenza; insonnia o sonno eccessivo; confusione; pianto inconsulto; disinteresse per il bambino; paura di far male al bambino o a se stessa; improvvisi cambiamenti di umore. La scienza medica non ha fornito ancora delle spiegazioni definitive riguardo alle cause del fenomeno, anche se alcuni studi imputano l’apparizione della “depressione post-partum” a cambiamenti ormonali nella donna, più in particolare Read more…


L’anoressia nervosa è una condizione caratterizzata dagli aspetti descritti. Distorsione dell’immagine corporea e paura patologica di ingrassare. La persona si sente grassa anche se è obiettivamente sottopeso, oppure percepisce come “troppo grasse” alcune parti del proprio corpo (in genere l’addome, le cosce, i glutei). Per dimagrire osserva digiuni prolungati, cerca di sbarazzarsi del cibo ingerito (attraverso il vomito e/o l’uso improprio di lassativi, enteroclismi o diuretici), o intraprende un’attività fisica eccessiva. Il risultato è un calo del peso corporeo al di sotto del livello minimo considerato normale per l’età e la statura. Eccessiva influenza del peso e della forma corporea sui livelli di autostima. L’immagine distorta e negativa del proprio corpo influenza negativamente i livelli di autostima, per cui la persona prova sentimenti di incapacità e inadeguatezza, compensati solo in parte dalle sensazioni positive derivanti dall’attuazione di un rigido controllo della propria fame. Tali sentimenti possono spingere il soggetto ad un progressivo isolamento sociale, favorito anche dalla necessità di nascondere le abitudini alimentari incongrue. Alterazioni organiche secondarie alla denutrizione. La perdita di peso è spesso accompagnata da problemi fisici, derivanti dall’inadeguata nutrizione. Il segno più caratteristico è la scomparsa delle mestruazioni (o il ritardo della loro comparsa, nel caso di Read more…

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