L’ansia si sa, se utilizzata nella giusta maniera in quanto meccanismo fisiologico è capace di motivarci al raggiungimento di un obiettivo e a risolvere quelle questioni che richiedono concentrazione.
Il problema dell’ansia però arriva nel momento in cui viene utilizzata e gestita nella maniera sbagliata.
E’ proprio a questo punto che da arma di forza diventa per noi un ostacolo che non permette di sentirci adeguati alle situazioni. E’ un auto sabotaggio bello e buono.
L’ansia da prestazione è un particolare tipo di ansia che si differenzia dalle altre tipologie per l’importanza che il soggetto dà al contesto ambientale e soprattutto al concetto di prestazione.
Ciò che alimenta l’ansia da prestazione è una parolina che costantemente si cerca di ricordare soprattutto quando si è dinanzi a obiettivi da raggiungere che richiedono tanto impegno e la cui realizzazione ha molta importanza.
La parolina che alimenta l’auto sabotaggio è la “perfezione”. Cercare assiduamente di raggiungere la perfezione non fa altro che far dipendere le nostre azioni da un pensiero: niente perfezione = impossibilità di raggiungere il successo e essere quindi rifiutati dagli altri.
Basta incappare in un solo errore e l’autostima della persona che cerca costantemente di raggiungere l’orizzonte della perfezione crolla incredibilmente.
L’ansia da prestazione gioca all’interno di un circolo vizioso. Chi ne soffre aspetta sempre di incorrere in un fallimento e questa convinzione arriva ad influenzarne i comportamenti che non sono più naturali ma diretti all’insuccesso.
L’ansia da prestazione compare in diverse situazioni che comprendono l’ambito scolastico, lavorativo, relazionale, sportivo e sessuale.
Se non curata quest’ansia può portare attacchi di panico, ansia generalizzata, fobie.
In ambito sessuale colpisce sia gli uomini che le donne costantemente influenzati dall’idea di deludere le aspettative dell’altro e non sentirsi all’altezza di soddisfare il proprio partner.
Questo può condurre ad un calo del desiderio sessuale, difficoltà nel mantenere o avere un’erezione (nel caso dell’uomo) oppure ad avere un orgasmo (nel caso della donna). La sessualità in questo modo viene vissuta con poca naturalezza e l’ansia non fa altro che incutere timore.
I disturbi psicologici che ne derivano possono essere: difficoltà nell’eccitamento, eiaculazione precoce, anorgasmia.
Questi problemi possono essere affrontanti con l’aiuto di uno psicoterapeuta che cercherà di ridimensionare le paure che generano l’ansia a partire dalle difficoltà che stanno alla base dell’ansia stessa.
[fonte ipsico.it]
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