Eritrofobia o propriamente paura di arrossire è un disturbo originato da una serie di sintomi e fattori genetici dell’individuo che ha la propria fonte nell’emotività dello stesso. Si manifesta fisicamente attraverso la cosiddetta ‘iperemia del viso’ che assume un colorito acceso. Ciò avviene a causa di un aumento della quantità di sangue nei vasi superficiali dilatati.
A questo disturbo sono legati fattori psicologici come la paura di trovarsi di fronte a situazioni difficile da affrontare, paura di sbagliare, di fallire. Questo disturbo si manifesta soprattutto quando la persona deve affrontare un pubblico, deve parlare dinanzi ad una platea perché qui la paura e l’ansia che deriva da quella situazione si affianca a quella di arrossire avvertendo tachicardia, tensione a livello del torace e calore nelle parti alte del corpo.
Molteplici possono essere le CONSEGUENZE:
- senso di insicurezza, di imbarazzo e di inferiorità di fronte agli altri;
- rifiuto nell’affrontare nuove situazioni che potrebbero scatenare il disturbo;
- astensione dall’esprimere le proprie opinioni all’interno di un gruppo, anche se si è convinti che siano più valide delle altre;
- scelte professionali in cui non vi siano contatti con il pubblico o con troppi collaboratori: spesso sono professioni al di sotto della propria qualifica;
- si evitano avanzamenti di carriera o incarichi di maggiore responsabilità;
- frustrazione per l’incapacità di esprimere e realizzare le proprie potenzialità professionali ed intellettuali. sviluppo progressivo di una sindrome fobica comportamentale che porta ad evitare le relazioni sociali e all’autoisolamento (fobia sociale);
- nei casi meno gravi: il rammarico per l’enorme sperpero di energia psichica necessaria per affrontare situazioni, nelle quali è costantemente presente il rischio di imbarazzanti reazioni fisiche allo stress emotivo.
- nei casi gravi: depressione; senso di disperazione; pensieri suicidi.
Per affrontare questo problema esistono diversi tipi di TRATTAMENTO.
Tecniche di rilassamento che mirano a diminuire la tensione nervosa. Si tratta di tecniche quali lo yoga, il training autogeno, tecniche di respirazione e rilassamento muscolare con lo scopo di ridurre reazioni fisiche indesiderate.
In ambito psicoterapeutico invece questo disturbo viene affrontato applicando le tecniche di terapia cognitivo comportamentale. Questo percorso può facilitare il soggetto a convivere con queste reazioni del proprio corpo migliorando la propria autostima.
[FONTE www.chir.it]
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