La bugia può essere stata una componente abbastanza frequente delle nostre conversazioni nel corso della vita. Una bugia detta per evitare un incontro, un’interrogazione, o qualsiasi altra cosa che avrebbe potuto creare delle responsabilità per noi. Esistono però persone che del raccontare bugie ne hanno fatto uno stile di vita. La bugia è il loro ordinario reale, un’abitudine tossica che influenza i rapporti sociali, sentimentali o lavorativi.
Esistono due tipologie di bugiardo.
Il bugiardo compulsivo mente solo e soltanto per abitudine, non ha un fine ben preciso né un intento manipolativo. Per il bugiardo compulsivo dire la verità diventa un’impresa, e raccontarsi e raccontare bugie – oltre a diventare il suo reale – lo fa stare semplicemente meglio rispetto a quanto potrebbe sentirsi dicendo la verità.
Il bugiardo patologico invece è colui che mente per ottenere qualcosa, il suo è un mentire manipolativo che lo rende insensibile alle conseguenze emotive e comportamentali che il suo atteggiamento può avere sugli altri.
Il primo passo da compiere per allontanarsi da quest’abitudine è iniziare a cercare dentro di sè la “consapevolezza”. Rendersi conto di avere un problema a cui far fronte per poter migliorare diversi aspetti della propria vita. La bugia conquista il reale ormai fatto di menzogne e falsità.
E’ un’abitudine difficile da debellare perché difficile è per il bugiardo andare alla ricerca di un valido motivo per smettere, abituato com’è ad affrontare la vita in questo modo. Raccontarsi menzogne costituisce un po’ il porto sicuro dei bugiardi. Riuscire a tirarsi fuori da questo spazio parte come abbiamo visto, dalla consapevolezza dell’esistenza di un problema.
Il bugiardo patologico infatti non ha consapevolezza della propria malattia. La prima caratteristica che contraddistingue un bugiardo patologico è il dichiararsi costantemente sostenitore della sincerità e dei principi di valore.
A rendere più difficile il gioco è la presenza di un disturbo di personalità, solitamente narcisistico, nel bugiardo patologico.
[FONTE stateofmind.it]
INVIA SUBITO UN MESSAGGIO WHATSAPP
LEGGI IL CURRICULUM DEL DOTT. REGA
LEGGI LE OPINIONI DEGLI ALTRI PAZIENTI
PSICOLOGO – PSICOTERAPEUTA ACERRA